Prato

Esperienze di cocreazione di dati aperti nella città di Prato

Il Comune di Prato ha organizzato alcune esperienze pilota per attuare diversi scenari di cocreazione di dataset aperti, in collaborazione fra l’amministrazione ed i cittadini, attraverso l’ utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal progetto Route-to-PA. In tali scenari, particolarmente nei primi due, ha assunto grande rilevanza il ruolo del “community manager”, che ha avuto il compito di sollecitare la partecipazione degli utenti e di rappresentare un’ interfaccia con l’amministrazione.

Estensione della rete wi-fi cittadina

Attraverso la piattaforma SPOD, i cittadini sono stati invitati a presentare proposte per le nuove postazioni wi-fi che il Comune di Prato deve realizzare per estendere la copertura della rete cittadina. Per fornire elementi utili alla scelta, sono stati messi a disposizione sulla piattaforma Open Data del Comune diversi dataset aperti relativi al territorio pratese (scuole, biblioteche, parchi e giardini pubblici) ed è stata aperta su SPOD una stanza di discussione nell’ Agora per raccogliere e valutare i suggerimenti. Su SPOD è stata inoltre aperta una stanza di cocreazione, dove i cittadini interessati hanno potuto direttamente inserire le loro proposte. Sono stati raccolti in tutto 34 suggerimenti, ciascuno caratterizzato anche dalle coordinate geografiche, che saranno presi in considerazione dall’amministrazione nella stesura del futuro piano di ampliamento della rete wi-fi cittadina. Lo scenario ha consentito all’amministrazione anche di sperimentare il modulo SIM disponibile su SPOD, per modellare il processo decisionale relativo all’ampliamento della rete wi-fi, utilizzando un albero delle decisioni a due criteri (massimo numero di utenti e minima spesa), che ha consentito di individuare in modo oggettivo la scelta delle postazioni migliori per ottenere il miglior compromesso. Lo scenario sperimentato ha quindi consentito di testare un approccio cooperativo fra amministrazione e cittadini e di incrementare la trasparenza delle decisioni.

Mappatura dei tabernacoli viari

Un secondo scenario sperimentato a Prato ha riguardato la mappatura dei tabernacoli viari, che costituiscono un patrimonio sia artistico che di devozione popolare e sono presenti in numero molto rilevante su territorio, ai crocicchi delle strade o sulle facciate di molte abitazioni. L’attività è stata realizzata con il coinvolgimento di due istituti secondari di primo grado: ICS Filippino Lippi e ICS Pier Cironi. In totale hanno collaborato 5 classi, per un totale di circa 120 studenti (12-13 anni), seguiti dai loro insegnanti. Anche in questo caso, sono state aperte delle stanze di discussione su SPOD e ciascuna classe ha attivato la propria stanza di cocreazione. Tutti i dataset avevano la medesima struttura (nome tabernacolo, fotografia, collocazione geografica, caratteristiche, storie, etc.), definita insieme ad un’esperta di storia dell’arte che ha collaborato con al progetto. Le classi hanno riempito i dataset sia attraverso la app SPOD Mobile fornita dal progetto, sia utilizzando direttamente la piattforma in versione web. In alcuni casi hanno anche raccolto nel dataset delle storie legate ai tabernacoli, che rappresentano una memoria della devozione popolare e della cultura del territorio pratese. Al termine del lavoro, i dataset realizzati sono stati valutati da una commissione nominata dall’amministrazione e le scuole partecipanti hanno ricevuto un premio in denaro, da utilizzare per le attività didattiche o per l’acquisto di attrezzature. In conclusione, l’amministrazione ha riunito tutti i dataset prodotti in uno unico, per un totale di quasi 250 tabernacoli. Il dataset finale è stato quindi pubblicato sulla piattaforma TET come dato aperto, in modo da renderlo accessibile a tutti gli interessati.

 

Mappatura dei musei del calcolatore

La piattaforma SPOD e gli strumenti di cocreazione sono stati utilizzati dall’Istituto Tecnico “Paolo Dagomari” di Prato per realizzare un dataset condiviso di tutti i musei di retrocomputing presenti in Italia. L’Istituto Dagomari ospita uno di questi musei e lo staff ha deciso di costruire un dataset aperto che raccogliesse tutta la dotazione tecnologica dei diversi musei presenti in Italia. Hanno costruito un questionario e lo hanno inviato a tutti i musei, dopodiché hanno inserito tutte le informazioni in una stanza di cocreazione su SPOD. Gli strumenti della piattaforma hanno quindi consentito di realizzare una mappa e diverse visualizzazioni dei contenuti del dataset. A conclusione del lavoro, è stato anche prodotto un rapporto descrittivo, che rappresenta un risultato originale e molto interessante.

 

Fig. Visualizzazioni  dei dati  (datalets) e stanze di co-creazione create sulla piattaforma di SPOD.